Evento del 27/01/2024

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Il contributo della medicina integrata nel percorso nascita e nel trattamento dei problemi ginecologici. Il nuovo progetto di ostetricia integrata di Campostaggia e l’esperienza clinica del Centro di Pitigliano.

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Negli ambulatori di omeopatia e agopuntura del Centro di Medicina Integrata di Pitigliano, salvo il primo periodo dell’epidemia di chiusura al pubblico, sono aumentate le richieste di visita di soggetti “fragili” (anziani, malati cronici, pluritrattati, oncologici ecc.), che avvertono di essere più a rischio di una forma grave di patologia

 

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Il paziente fibromialgico rappresenta uno dei campi più interessanti di applicazione della medicina integrata: l’esperienza e la casistica, con i relativi risultati, del Centro di medicina integrata di Pitigliano

 

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"L'oncologia integrata è un campo delle cure oncologiche centrata sul paziente, basata sulle evidenze, che utilizza tecniche mente-corpo, prodotti naturali e/o modificazioni dello stile di vita provenienti da tradizioni diverse in affiancamento alle terapie oncologiche convenzionali. Punta a ottimizzare stato di salute, qualità di vita e outcome clinici nel continuum delle terapie oncologiche e a rendere capace il paziente di prevenire il tumore e di diventare attivamente partecipe prima, durante e dopo le cure antitumorali". Witt et al, 2017

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Metodologia e casistica dell’attività clinica della Struttura di riferimento per la medicina integrata nei percorsi ospedalieri di Pitigliano per i pazienti ricoverati nella U.F. di Riabilitazione Neurologica e Ortopedica di Manciano ed estensione del modello ad altre strutture del territorio

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Dall’infertilità all’abuso, l’agopuntura e le tecniche di medicina tradizionale cinese offrono un sostegno alla donna in un percorso di empowerment in cui si intrecciano sofferenza e tensione alla rinascita

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L'approccio integrato al dolore cronico, i protocolli utilizzati e gli esiti sui pazienti ambulatoriali trattati presso il Centro nel suo primo decennio di attività.

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Il progetto “Araba Fenice” si avvale dell'agopuntura associata ad altre tecniche e intende estendere l'approccio centrato sulla persona alla base delle cure palliative alle donne che hanno subito violenza.

 

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L’obiettivo è integrare i trattamenti riabilitativi con tecniche di Medicina Complementare

È stato presentato oggi pomeriggio nell’auditorium dell’ospedale di Campostaggia il “Percorso di medicina integrata in riabilitazione”. Attivo dal primo febbraio al centro di riabilitazione funzionale “Santa Fina”, favorisce l’inserimento di interventi di Medicina Integrata nel percorso riabilitativo dei pazienti ricoverati mediante l’impiego, tra le tante possibilità, di agopuntura e medicina tradizionale cinese.

Inoltre, si prevede di integrare i trattamenti riabilitativi, quando possibile, anche con sedute di metodo Feldenkrais, in grado di ristabilire la qualità delle relazioni funzionali tra movimento, pensiero, immagine di sé e consapevolezza.

Il percorso nasce dall’esperienza ormai pluriennale di Medicina Integrata dell’Unità Funzionale di Riabilitazione intensiva extraospedaliera della Zona Distretto Colline dell’Albegna, che ha determinato un “Modello Manciano” di integrazione tra medicina allopatica e medicina complementare sulla base dei riferimenti normativi messi a punto dalla Regione Toscana per il trattamento di alcune patologie.

Responsabile del Percorso è la dottoressa Annalisa Casoni, responsabile scientifico è il dottor Franco Cracolici.

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Conversazioni sulla gentilezza è stato il tema dell’incontro tenuto la sera del 21 ottobre nella cappella storica dell’Istituto avventista “Villa Aurora” di Firenze e proattivo alla nascita di un laboratorio permanente. A promuovere l’iniziativa il direttore dell’Istituto Davide Romano, la counselor Anna Maria Palma e la vicesindaca di Firenze Alessia Bettini.

Anna Maria Palma – Non c’è via per la gentilezza, la gentilezza è la via. Così ha aperto l’incontro Claudio Coppini speaker di radio Rvs, introducendo gli ospiti:
 Alessia Bettini, vicesindaca e assessora cultura, turismo, partecipazione, cittadinanza attiva, manutenzione e decoro, ambasciatrice di gentilezza nel progetto “Italia Gentile” che a Firenze, Comune gentile, ha organizzato due festival della gentilezza;
– Massimo Mori, medico, poeta intermediale, maestro di Tai Chi Chuan e Chi Kung, scrittore di saggi e articoli, l’ultimo dei quali “Poematica del principio” preso come testo di riferimento in diverse Facoltà italiane;
Franco Cracolici, medico agopuntore, filosofo, presidente della Sipnei Toscana, anche lui scrittore di diversi articoli e saggi, l’ultimo dei quali, “L’arte di ascoltare” un vero e proprio manuale di gentilezza nella cura;

 Giovanni Varrasi, psichiatra e psicoterapeuta, attività svolte con passione come lui dichiara e poi scrittore, il suo ultimo libro Il taglio Osceno sta riscuotendo successo e arricchendosi di testimonianze sulle sensazioni che i lettori amano condividere con lui e che lui ascolta con molto interesse;
– Filippo Alma, docente in teologia e scienze religiose, scrittore, la sua tesi “L’accoglienza dell’altro nella diversità” richiama fortemente al senso di una gentilezza che mette radici nel profondo e non può essere solo manifestazione di buona educazione nelle relazioni.

Alessia Bettini ha aperto il confronto testimoniando quanto la gentilezza possa avere inciso sul suo modo di porsi, anche nel suo ruolo istituzionale e quanto è riuscita a realizzare i cambiamenti desiderati non partendo da posizioni redarguenti o gerarchiche, ma adottando semplici atti di gentilezza che ispirano a loro volta a compierne altri anche con persone diverse.

Sostiene di credere nella gentilezza come indispensabile paradigma da adottare e precisa che in quella costruzione del noi, del nessuno si salva da solo, dobbiamo partire da noi stessi e coltivare con cura il senso profondo della gentilezza come scelta di uno stile di vita consapevole, responsabile e per questo gentile.

Articolo completo su https://hopemedia.it/la-gentilezza-in-pratica/

12 maggio 2022

Bettini: “Un festival ‘diffuso’ per raccontare la gentilezza a 360 gradi”. Interventi di Daniel Lumera, Immaculata De Vivo, Guidalberto Bormolini, e poi Cristiana Capotondi, Donatella Bianchi, Franco Arminio e molti altri

Cuore della kermesse Palazzo Vecchio e il Chiostro di Santa Maria Novella con tavole rotonde sulla Gentilezza nel fine settimana, dedicate ad ambiente, sostenibilità, economia, leadership, cura delle persone, cittadinanza attiva, politica, musica e spettacolo. Incontri con ospiti illustri ed eventi off animeranno per tutta la settimana i quartieri della città.

 La gentilezza nell’arte e nella cultura, nel rapporto con l’ambiente, nell’educazione delle giovani generazioni, nella salute, nel mondo delle imprese. Un viaggio a 360 gradi con oltre 40 iniziative per 7 giorni, diffuse in tutti i 5 quartieri di Firenze. Prenderà il via il 17 maggio, fino al 23 maggio, la seconda edizione del Festival dell’Italia Gentile, dopo il debutto dello scorso anno che ha visto il capoluogo toscano entrare a far parte della rete dei comuni gentili promossa dal Movimento Italia Gentile.

La kermesse presenta ospiti del calibro di Daniel Lumera, autore bestseller, ideatore del metodo My Life Design®, il disegno consapevole della propria vita personale, professionale, sociale, fondatore dell’Associazione My Life Design Onlus e del Movimento Italia Gentile, Immaculata De Vivo, docente di Medicina alla Harvard Medical School e di Epidemiologia alla Harvard School of Public Health, fra le massime esperte al mondo nel settore dell’epidemiologia molecolare, della genetica del cancro e nello studio dei telomeri, Guidalberto Bormolini, presidente dell’ODV TuttoèVita ETS, Sebastiano Somma e Cristiana Capotondi, attori (venerdì 20 ore 21, Chiostro di Santa Maria Novella), Donatella Bianchi, giornalista e presidente del WWF Italia (sabato 21 ore 10.30, Salone dei Cinquecento), Enzo Bianchi, monaco saggista (sabato 21 ore 12, Salone dei Cinquecento), Guido Stratta, direttore People and Organization del Gruppo Enel (sabato 21 ore 15), Lorenzo Baglioni, cantautore (sabato 21 ore 18.30), S. E. card. Matteo Zuppi, arcivescovo metropolita di Bologna (domenica 22 ore 17, Salone dei Cinquecento) Franco Arminio, poeta e performer (lunedì 23 ore 18, Villa Aurora), e poi esperti, psicologi, architetti, filosofi, scrittori, studiosi, e tante altre sorprese.

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La sua tradizione millenaria e originaria di un Paese lontano come la Cina la circonda ancora da un alone di mistero. Ma questa pratica come può andare d’accordo con i principi della scienza biologica occidentale e della medicina basata sull’evidenza dei risultati? Ne abbiamo parlato con il dottor Franco Cracolici, medico e direttore della Scuola di Agopuntura di Firenze

La sua tradizione millenaria e originaria di un Paese lontano come la Cina la circonda ancora da un alone di mistero. L’agopuntura di fatto si basa sull’idea che nel corpo umano esista un sistema di canali – i meridiani – attraverso cui fluisce un’energia alla base della vita, denominata “forza vitale” o Qi. Agire sui meridiani permette di affrontare vari disturbi organici facendo sì che questa energia vitale fluisca là dove ha trovato un “blocco”. Questa metodica è ormai abbastanza diffusa anche in presidi ospedalieri pubblici e privati, all’estero e in Italia.

Ma questa pratica come può andare d’accordo con i principi della scienza biologica occidentale e della medicina basata sull’evidenza dei risultati?“Si tratta ovviamente di una definizione basata su antichissime visioni dell’agopuntura che oggi fortunatamente, soprattutto a partire dal 1997, grazie agli strumenti diagnostici ed esplorativi della medicina moderna, si è stravolta completamente, definendo l’agopuntura una vera e propria scienza medica, fondata su un complesso sistema di interconnessioni che permettono un’ampia gamma di reazioni a livello nervoso, ormonale e circolatorio. Oggi l’agopuntura è una Ebm (Evidence Based Medicine, medicina basata sulle prove, ndr) con 26mila pubblicazioni scientifiche sulla medesima”, chiarisce il dottor Franco Cracolici, medico e direttore della Scuola di Agopuntura di Firenze, Vicepresidente Fisa (Federazione italiana società agopuntura), responsabile scientifico delle attività di Oncologia Integrata presso l’Azienda Usl Toscana Sud-Est, docente Master università La Sapienza, Roma.

 

Dottor Cracolici, circa 20 anni fa, l’Oms ha riconosciuto valida l’agopuntura per la cura di sintomatologie dolorose. In quali altri ambiti ci sono evidenze che questa metodica funziona?
L’Oms la ritenne utile allora per almeno 64 patologie differenti e dopo queste affermazioni sono stati moltissimi gli studi e le ricerche soprattutto negli Stati Uniti dove l’agopuntura ha trovato riscontro. Tra l’altro nella prossima classificazione delle malattie e dei problemi di salute (ICD11) dell’Oms vi sarà l’introduzione di un capitolo, il ventiseiesimo, dedicato alla diagnosi secondo i principi della Medicina tradizionale cinese, che si pone in continuità con l’Unesco che nel 2010, a Nairobi, ha dichiarato l’agopuntura ‘Patrimonio dell’Umanità’. Oggi 30 grandi ospedali pubblici americani di oncologia (Sloan Kettering, Anderson Cancer, Dana Farber) hanno un servizio di agopuntura preposto, per esempio, agli effetti collaterali da chemio e radioterapia; la cefalea e l’emicrania trovano nell’impiego dell’agopuntura una pratica di prima scelta, senza trascurare ansia, depressione e stress. Difficile è semmai riscontrare un campo nel quale l’agopuntura non possa dire la sua, sempre considerandola in abbinamento e non una mera sostituzione della medicina classica. Possiamo dire che a partire dalla ostetricia e ginecologia fino a gran parte delle patologie croniche che si trascinano con dolori e invecchiamento, l’agopuntura può dire la sua, contribuendo al miglioramento di una vasta gamma di problematiche.

 

Possiamo quindi definirla una medicina complementare a quella tradizionale?
Dobbiamo per forza parlare di una medicina integrativa, che si mette al servizio dell’uomo per sostenere lo stato di equilibrio psicofisico e di prevenzione, esercitando un’importante azione analgesica e antinfiammatoria, grazie a una variegata gamma di neurotrasmettitori che l’agopuntura stessa evoca (endorfine, Cgrp, sostanza P, dopamina, serotonina, citochine).

Ovviamente non è la panacea di tutti i mali. Inoltre, il medico terapista che la effettua deve essere preparato da un corso di studi riconosciuto, deve possibilmente portare nel cuore la medicina ippocratica in quanto soprattutto oggi l’empatia è un valore basilare. E ancora: deve saper consigliare o sconsigliare l’applicazione della stessa laddove si riscontri la necessità prioritaria di un’altra forma di terapia o di un atto chirurgico. Secondo me sono tre le caratteristiche alla base di un buon medico che la pratica: appropriatezza, evidenza e umanità.

 

Esistono controindicazioni di cui tenere conto prima di sottoporsi all’agopuntura?
L’agopuntura è la medicina in assoluto che presenta la minor quantità di effetti collaterali riscontrati.

 

Recentemente l’agopuntura è stata oggetto di applicazioni nei trattamenti del carcinoma mammario. I risultati sembrano aprire scenari molto incoraggianti sulle possibilità di trattamento integrato per questa patologia.
Esattamente. Esistono all’interno dell’attuale realtà nazionale e internazionale varie novità che valorizzano il procedimento terapeutico dell’agopuntura nell’ambito dell’oncologia integrata. Per esempio, l’Ispro (Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica, Toscana) informa sul proprio sito sugli ambulatori del Servizio sanitario regionale che forniscono trattamenti di Medicina Integrata in oncologia e ve ne sono 19 in Toscana e 11 nel resto d’Italia; l’Asco (Società americana di oncologia clinica) nel 2021 ha approvato le linee guida della Sio (Società di oncologia integrata) per il trattamento complementare del cancro al seno, durante e dopo le terapie classiche allopatiche, nell’ansia, nella nausea e vomito da chemio, nel linfedema, nella neuropatia periferica, ecc. Ma forse la novità più rilevante, a livello Nazionale e non solo, essendo stata l’unica formalmente in Europa, è stata l’approvazione del Pdta (Percorso diagnostico terapeutico) della medicina integrata per i malati oncologici approvato dalla Regione Toscana e Ispro.

 

Di cosa si tratta?
Consiste nell’ufficializzazione dei trattamenti integrati in oncologia, fondati sulle evidenze e attuati attraverso un percorso multidisciplinare e personalizzato che affiancano ai trattamenti convenzionali terapie complementari, come appunto l’agopuntura, e stili di vita salutari. Tutto questo è inserito nella Rete oncologica regionale ed è dotato di un proprio organismo di coordinamento a cui si collegano i vari ambulatori pubblici di medicina complementare. Personalmente lavoro nella Asl Toscana Sud-Est che grazie a tre significative iniziative in questo settore in ambito pubblico (Grosseto, Campostaggia) legati all’integrazione in oncologia, si configura come una delle realtà pubbliche e ospedaliere più avanzate in Italia”.

 

Link articolo IL FATTO QUOTIDIANO

Ad analizzare le problematiche di un'esistenza eccessivamente carica di stress emotivo è il medico filosofo Franco Cracolici, nel corso di un incontro promosso dalla delegazione toscana dell'Associazione Italia Donne Dirigenti d'Azienda

Firenze, 24 marzo 2022- Si è svolto ieri sera nelle sale dell’Hotel Kraft l'incontro “A prova di stress” con il medico-filosofo Franco Cracolici. Ad organizzarlo è stata la delegazione dell'Associazione Italiana Donne Dirigenti d'Azienda, presieduta da Paola Butali. “La vera nuova droga è il web – spiega il medico -filosofo – perché produce, soprattutto nei nostri ragazzi, delle reazioni devastanti. Negli Stati Uniti, fra il 2010 e il 2015, si è registrato un forte aumento dei tentativi di suicidio a causa del web: il sistema che regola la dopamina funziona come una droga fortissima che crea dipendenza e la necessità di agire sempre con urgenza: il cellulare ci condiziona inderogabilmente. La ragione viene sostituita dall’istinto. Infuriano le baby gang, si rapina con il coltello mentre si filma con il cellulare, perché ogni bravata deve essere ostentata sul web come un trofeo. Atti di crudele violenza sono purtroppo all’ordine del giorno fra i nostri giovani. Siamo bombardati da troppe informazioni e il senso della vita diventa labile come la realtà. Di fatto assistiamo ad una trasformazione della nostra società e non necessariamente in bene”. Cracolici sostiene che lo stress non sia nato nei nostri giorni, ma risalga piuttosto al 500 a.C. “Stress significa cattivo equilibrio psicofisico, come diceva il grande Galeno. L’eccesso di cortisolo ha cambiato il volto di Putin e cambia le nostre vite e la nostra salute inesorabilmente. L’ernia iatale è un primo classico esempio di conseguenza da stress. Poi ancora deficit di vitamina D, mancanza di sonno, depressione in agguato. Lo stress cronico causa invecchiamento cellulare”
L'attenzione delle socie di AIDDA è massima quando Cracolici si domanda come sia possibile gestire lo stress in un periodo drammatico come quello che stiamo vivendo, tra guerra, pandemia e crisi economica globale. “La nostra società è “stressogena” e il grande bersaglio è l’intestino -risponde il medico filosofo-. Consiglio l'assunzione di una banana la sera, perché le fibre aiutano l’intestino. Mangiare il cavolo che è il più grande protettivo anti tumorale e anche il tonno è un vero antidoto per aiutare la salute. Bere un litro di acqua e mezzo al giorno. Ottima la dieta mediterranea, cereali integrali, lattuga bollita, verdure e insalata. Ottimo il pesce, la frutta e la sola carne bianca”. Cracolici parla anche degli “adattogeni”, come certi funghi cinesi. La melissa, lo straordinario “Lexotan” antidepressivo naturale e usato anche contro il Covid. La robiola, che elimina le tossine dall’intestino. “La nutrizione è una necessità -commenta il medico- , ma mangiare correttamente è un’arte. La medicina non serve se si mangia correttamente. Voglio sottolineare lo straordinario potere del rosmarino e il licopene che si trova nel pomodoro, il più grande protettivo della prostata. Tè verde, antiossidante e diuretico, e aglio poco cotto. Ormai ci affidiamo troppo al dr. Google -conclude Cracolici-. Ma l'antidoto allo stress è prima di tutto essere protagonisti della propria vita, aperti al cambiamento. Non subire, ma essere resilienti.

Link Articolo LA NAZIONE 

Nell'attesa di una normativa, Asl e regioni si muovono in ordine sparso. L'Ami: "In Italia una specializzazione non esiste, quindi nel pubblico può essere praticata solo da specialisti in altre discipline o anestesisti"

 

Sempre più presente, ma ancora in attesa di un riconoscimento ufficiale: è questo il destino dell'agopuntura nelle strutture sanitarie pubbliche. Se ne parla in occasione della chiusura del corso di perfezionamento sull'agopuntura in Neurologia dell'Università di Siena, promosso da Ami (Associazione Agopuntura Medica Integrata), che ha colto l'occasione per lanciare il primo censimento delle strutture pubbliche di agopuntura in Italia.

 

Articolo pubblicato su Repubblica - Continua a leggere

Intervista al Dott. Franco Cracolici (Medico Filosofo – Presidente FISTQ – Vice Presidente FISA – Fondatore e Presidente La Compagnia del Tao – Direttivo SIPNEI Nazionale.). Biosalus.net

 

Nuova diretta di ARTOI! Ampio spazio all'agopuntura nelle patologie neoplastiche: come aiuta il paziente? In quali casi si può applicare? Come è declinata nel protocollo ARTOI?
 
 

 

Coronavirus appartengono ai virus denominati Quasispecies, ovvero che a dispetto del loro piccolo RNA hanno un grande numero di variazioni genomiche dovute ad un alto tasso di mutazioni.

I Coronavirus identificati finora appartengono a sette sierotipi: quattro di essi ( 229E coronavirus alpha, OC43 coronavirus beta, NL63 coronavirus alpha e HUK1 coronavirus) sono i responsabili del comune raffreddore; poi ci sono quelli (MERS-CoV beta e SARS-CoV beta ) responsabili delle due epidemie, la prima in Arabia Saudita, non ancora debellata del tutto, e la seconda in Africa ; infine il 2019-nCov beta che  è il responsabile della nuova epidemia denominata COVID 19.

L’origine della infezione nell’uomo, secondo le analisi genetiche e dai confronti con le sequenze di altri coronavirus da diverse specie animali sembra essere originato da pipistrelli, ma che vi sia un altro animale ancora da identificare che ha agito come una specie di trampolino di lancio per trasmettere il virus all’uomo. Nel passaggio all’uomo a tutt’oggi sono state identificate 8 mutazioni genetiche, 6 nella Spike protein e 2 nel sito di clivaggio che gli hanno permesso, dopo il salto di specie, di legare facilmente i recettori ACE 2 delle vie respiratorie e presenti anche a livello intestinale e una mutazione chiave nel gene che codifica una proteina che si aggancia ai recettori delle vie aeree superiori umane (HA -emoagglutinina).

Le porte di ingresso del virus sono probabilmente molteplici, difatti molto spesso la prima sintomatologia sono una faringodinia o sintomi gastrointestinali come riscontrato spesso nei bambini, quindi un ingresso oro fecale che si aggiunge alle vie ben più frequenti che sono il naso e la gola.

Ma non è automatico che ad ogni infezione virale consegua una malattia e che questa malattia diventi anche una pandemia, e che sia anche una malattia “ad alta letalità”.

Con questo nuovo virus, probabilmente per fattori concomitanti ancora tutti da accertare, si sono verificate condizioni che hanno portato a patologie gravi assimilabili ad una “reazione da tempesta di citochine”.

La patologia più rilevante del coronavirus e senz’altro la polmonite e l’ARDS( sindrome da distress respiratorio acuto) con presenza di emorragia focale, necrosi, fibrosi interstiziale, orletti mucoidi e infiltrazione del virus nel citoplasma alveolare, ma al contempo vi può essere un danno a livello splenico con emorragia focale e necrosi a livello della milza stessa, del cuore, del fegato, necrosi renale e surrenale; talvolta edema a livello del tessuto cerebrale.

Uno dei primi sintomi può essere la congiuntivite e quindi gli occhi stessi sono implicati nella patologia del coronavirus. La diagnosi differenziale viene fatta col mycoplasma pneumoniae, con l’adenovirus e con RSV (virus respiratorio sinciziale).

Gli indicatori di allarme sono molteplici, e basta citare i linfociti che diminuiscono progressivamente nel sangue periferico, l’Interleuchina 6 e la Proteina c reattiva in aumento, così come la lattato deidrogenasi in aumento, di transaminasi,aumento di D- dimero e troponina,e infine la sofferenza progressiva del polmone, fattori che implicano un immediato isolamento del paziente e possibilmente l’ intervento di una rete di esperti, che in Cina prevede anche l’intervento del medico di Medicina Tradizionale cinese, che forniscono un ventaglio di cure oramai simili in gran parte del nostro mondo.

Molti esperti stanno osservando l’importanza delle formazioni trombotiche a livello polmonare, cerebrale che conducono ad una osservazione importante circa la vasculite trombofilica virale . Comunque i sintomi di allarme restano ad oggi la febbre, la tosse e i sintomi respiratori crescenti e la terapia come dicevamo viene attuata con antivirali, con tocilizumab (anticorpo monoclonale che blocca l’Interleuchina 6 coinvolta nell infiammazione acuta polmonare ) con avigan, ecc.

Presidi fondamentali nelle terapie severe sono l’ossigenoterapia, la riabilitazione polmonare, la immunoterapia e la plasmaterapia nell’ insufficienza renale, In Cina viene praticata nei bambini la immunoglobulina intravenosa nei casi gravi. Se vi è un progressivo deterioramento degli indici respiratori viene anche somministrato il cortisone per 5 giorni.

La chiave di lettura per questo virus si potrebbe condensare in modo filosofico in tre punti:

  • Virus come simbolo dell’impotenza umana di fronte a qualcosa che l’uomo non può dominare. Sempre di più l’essere umano si è dimostrato convinto di poter controllare e condizionare il tempo, la natura, l’economia . Con questo evento viene meno l’arroganza di chi è persuaso che basta premere un bottone e in poche ore tutto può pervenirgli dall’altra parte del mondo. Il COVID-19 è la dimostrazione che non si può essere sicuri del destino degli eventi e del tempo che li regola.
  • I virus possiedono qualcosa che l’uomo negli ultimi decenni ha dimostrato di perdere progressivamente e si chiama HOST-RANGE o adattabilità all’ ospite, che non è altro che la capacità plastica di modellarsi di continuo in relazione ad una società che muta troppo velocemente e nella quale l’ uomo viaggia in continuazione trasportando se stesso e ciò che esso contiene. Le cose non sono ma divengono e Darwin sapeva bene che la specie che sopravvive non è quella più intelligente ma quella che si sa adattare. L’uomo ai tempi nostri ha incrinato tante forme di Alleanze (Genitori con Maestri, Pazienti con Medici, Genitori con Figli, Forze politiche aprioristicamente opposte su tutto e difficilmente allineate per una finalità comune ) alimentando di continuo un conflitto anche in situazioni che dovrebbero vedere una partecipazione globale verso un intento condiviso.
  • La terza motivazione che si potrebbe mettere in risalto è che il nostro tasso di stress quotidiano è così rilevante che provocando l’inversione dei TH1 con i TH2 permette ai virus di interagire molto più velocemente sul nostro organismo depresso; debole a causa di un calo dei linfociti responsivi all’ aggressione virale. Difatti negli ultimi anni abbiamo assistito ad un moltiplicarsi delle patologie virali come herpes virus, citomegalovirus ed epstein barr virus ,frutto di meccanismi immunitari sempre più deficitari.

Presidi utili in medicina integrata

Affiancare la Medicina Integrata alla Biomedicina, come abbiamo visto fare in vari ospedali cinesi, può essere estremamente utile in diverse fasi di questa pandemia, escludendo l’approccio al malato acuto poiché nella fase acuta polmonare diviene improbabile per ora, nella nostra realtà italiana, agire con i mezzi terapeutici della medicina complementare.

Ma potrebbe essere estremamente utile integrare con le medicine complementari in modo preventivo per il rinforzo del sistema immunitario e la riduzione dei livelli dell’infiammazione sistemica, oppure per l’appoggio terapeutico in quei pazienti con sintomi modesti ( nausea/vomito/astenia/ faringodinia); infine sostenendo la popolazione soprattutto per quello che riguarda la qualità di vita del post malattia, dove il distress respiratorio sembra essere una sequela frequente dell’infezione da 2019-nCov beta.

Infine, da non trascurare la possibile azione di sostegno psico-emotivo con le medicine complementari e il controllo delle comorbilità (ipertensione,, diabete, tumori , altre patologie) per sostenere la persona nel suo aspetto globale .

SI POSSONO PRENDERE QUINDI IN CONSIDERAZIONE SIA NELLA PREVENZIONE CHE AI PRIMI SINTOMI:

  • Echinacea e.s. 500 mg 2volte al giorno (Stimola i globuli bianchi, i flavonoidi e l interferone);
  • Astragalo Membranaceo e.s. 600mg 2volte al giorno (Determina incremento anticorpale e blocca la moltiplicazione dei Retrovirus agendo sul loro RNA);
  • Polidatina 160mg 2volte al giorno ( Azione antiossidante,antiinfiammatoria,antivirale e immunomudolatoria);
  • Vitamina C (ROSA CANINA; ACEROLA o altro) 1-2 grammi al giorno (Rafforza il sistema immunitario);
  • Zinco Orotato 50mg al giorno Aumenta produzione Interferone;
  • Shitake 400 mg al giorno (IMMUNOMODULATORE e ricco di vitamina D);
  • Melatonina 5 mg al giorno ( utilizzo nel blocco dei Clamosomi stimolati dal Coronavirus);
  • Oli essenziali ( Chiodi di garofano, Timo, Xantoreggia ) utilizzo ANTIVIRALE per ambienti e Aerosol;
  • Propoli, menta, salvia, mirra ( Affezioni a livello della gola sostenuti da virus );
  • Probiotici (ci sono studi interessanti che riguardano il Lattobacillo REUTERI e la VIT D ), l’ALGA SPIRULINA (riduce significativamente l’interleuchina 6 sierica (IL-6) e i livelli di marcatore ossidativo MALONDIALDEIDE);
  • VENGONO CONSIGLIATI IN OMEOPATIA 4 SOSTANZE PROGRESSIVE A SECONDA DELLA GRAVITÀ dei sintomi AL DOSAGGIO 9 o 30 ch Bryonia – Arsenicum album-PHOSPHORUS –CANFORA, sulla base di protocolli attuati dal ministero AYUSH indiano.

NUTRIZIONE

  • CEREALI INTEGRALI;
  • PREBIOTICI ( carciofi ,topinanbur ecc);
  • SPEZIE e PIANTE AROMATICHE ( timo,origano alloro, rosmarino),
  • VERDURE(spinaci,broccoli,finocchi);
  • AGLIO-PORRI-CIPOLLE ,TE’ VERDE;
  • LARGO CONSUMO DI ZUPPE CON LEGUMI DECORTICATI (ceci, lenticchie);
  • L’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA, DI LINO, DI GIRASOLE: tutti composti prevalentemente da acidi grassi della serie omega – 3 e fosfolipidi, giocano un ruolo fondamentale nel riequilibrare la membrana delle cellule bianche del sangue, i linfociti , oltre ad avere un effetto antiinfiammatorio per modulazione delle citochine infiammatorie. Il segreto è però assumere sempre un olio fresco o molto fresco (ricco in polifenoli), oppure perle di olii concentrate;
  • LA FRUTTA SECCA E I SEMI OLEOSI (zucca, girasole, lino, chia, ecc.):sono delle vere miniere di sostanze prebiotiche (minerali, aminoacidi e anche omega-3), fondamentali per rafforzare le difese immunitarie;
  • LIMITARE AL MASSIMO GRASSI, CARNE, LATTE che hanno prevalentemente omega 6 e stimolano un fattore proinfiammatorio , l’IGF-1;
  • STILI DI VITA assolutamente da evitare il fumo di sigaretta che deprimendo l ‘epitelio ciliato delle vie respiratorie agevola la progressione del virus verso gli alveoli polmonari;
  • DORMIRE ED ESPORSI AL SOLE risulta necessario per incrementare la VITAMINA D.

COVID-19 e Medicina tradizionale Cinese

La medicina tradizionale cinese alla luce delle antiche esperienze che riguardano le aggressioni virali aveva già contribuito alla terapia della SARS ,dell’influenza aviaria e del virus Ebola .

Già nel 219 dopo Cristo si parla in Cina di epidemie e relativa terapia. Difatti il primo testo che fa cenno ad eventi epidemici e del terzo secolo avanti Cristo e si chiama nei jing.

Il testo più famoso che cita questo tipo di eventi e fornisce ricette di fitoterapia adottate anche ai nostri giorni si chiama SHANG HAN LUN ed e stato scritto nel secondo secolo dopo Cristo da ZHANG ZHONG JING.

Nel 1600 si parla del trattamento e della patogenesi della peste nel WEN YI LUN o trattato sulle pestilenze ad opera di WU YOU KE (1582-1652) nel quale si affronta il fenomeno dei soffi violenti WEN YI.

Sempre in quest’epoca si esegue in Cina, fra le prime nazioni del mondo la vaccinazione per la prevenzione del vaiolo.

Gli esperti di medicina cinese che hanno contribuito attualmente In Cina alla cura del COVID-19 sono concordi nel definire in maniera classica la patologia del coronavirus come una Sindrome da calore umidità con rilevante deficit dei liquidi organici JIN YE e presenza di un’ alterazione degli zang fu nella loro quasi totalità i segni ispettivi sono la lingua che si presenta quasi sempre gonfia con patina gialla spessa e presenza evidente di calore e umidità tossiche.

Il polso è scivoloso e vuoto in profondità, e presenta una stasi di sangue (XUE) con spiccata alterazione dell’energia (QI) del polmone: la definizione più opportuna in medicina cinese è sindrome TAE YIN.

Diviene fondamentale attuare la terapia classica di purificazione del polmone, di rimozione del falso calore, di stimolazione dei liquidi organici fortemente in deficit, di tonifica azione del sistema milza pancreas che regola per la medicina cinese il sangue e la sua distribuzione nei vasi.

Le modalità di terapia in questo caso può essere modulata con varie tecniche della medicina cinese a seconda della gravità dei sintomi: le ginnastiche respiratorie quali il Qi Gong e il Tai chi chuan si possono applicare in fase di prevenzione mentre l’agopuntura e soprattutto la fitoterapia hanno avuto uno spazio di rilievo nella condivisione che la medicina classica occidentale ha condiviso con i medici cinesi.

PROTOCOLLO DI MTC IN AGOPUNTURA NEL CORONAVIRUS

17bl- . Punto di riunione del diaframma, fondamentale per la produzione dei JINye e per la mobilizzazione del sangue

26ki. Punto che raffredda il calore tossico del polmone e idrata la zona toracica promuovendo l’espulsione del muco

5 lu Punto di raffreddamento del calore umido che ristagna nel riscaldatore superiore

1lu. Punto che dinamizza l’albero respiratorio impedendo agli alveoli di collassarsi e contemporaneamente mobilizza i ristagni permettendo una migliore ossigenazione del paziente

36 st. Di grande punto di grande sostegno ho energetico dell’organismo, facilita la secrezione di endorfine e sostiene la milza

PROTOCOLLO DA ALTERNARSI AL PRECEDENTE

17cv. Maestro dell’energia che contempla l’equilibrio fra l’aspetto termico e idrico della parte toracica essendo un punto di incontro fra pericardio e triplice riscaldatore APRE il TE superiore

12cv. Punto che rappresenta la partenza del meridiano del polmone e contemporaneamente l’attivazione di milza e del riscaldatore medio PUNTO di riunione dei visceri

7cv. Apre il riscaldatore inferiore

2TE. Attivazione della via delle acque

40 st. PUNTO Maestro anti catarro e anti umidità

PROTOCOLLO PER AFFEZIONE ALLA GOLA

7lu 23cv 6ki 14gv

PROTOCOLLO PER AFFEZIONE OCULARE

2bl 4li 3lr 14gv

PROTOCOLLO PER DISORDINI INTESTINALI

10 li 37st 12cv 25st

In Cina i punti che sono stati impiegati con la finalità di regolare la tempesta di citochine e sono stati soprattutto trattati in caso di sepsi, indotta da coronavirus sono i seguenti: 36 stomaco, 37 stomaco, 4 grosso intestino, 10 grosso intestino.

A livello auricolare sono stati trattati i punti polmone, cuore, rene, intestino tenue. Laddove sia stato possibile sono stati impiegati il 25 stomaco il 6 vaso concezione il 5 polmone, il 6 pericardio stimolati a bassa frequenza (3- 4 Hz) con onda continua per 30 minuti. L’obiettivo era finalizzato alla regolarizzazione della Interleukina 6, della interleukina 1 e del TNF Alfa.

FITOTERAPIA CINESE

I prodotti fitoterapici maggiormente usati in Cina in seguito all’ affezione del COVID19 sono le capsule di LIAN HUA QING WEN che presentano effetti antivirali ed antibatterici ad ampio spettro.

Già utilizzate per le infezioni da virus respiratori come la Sars e la Merz sono un preparato che contiene molteplici erbe che altro non sono che antinfiammatori delle prime vie respiratorie con una spiccata azione antispastica. La presenza di efedra, lonicera , forsizia , caprifoglio , mandorla , rabarbaro , rhodiola, mentolo , liquirizia: attiva le cellule immunitarie, migliora la fagocitosi, induce la produzione di citochine, modula la saturazione di ossigeno, migliora la dispnea.

Altro prodotto molto usato in Cina è un decotto chiamato QING FEI PAi DU TANG.

Questo prodotto viene raccomandato a livello nazionale ed è molto usato negli ospedali cinesi di INTEGRATED CHINESE AND WESTERN MEDICINE Deriva da quattro diverse prescrizioni classiche, congiunte in un unico prodotto,sono state formulate nel secondo secolo dopo Cristo. Contiene 21 erbe e dà come risultato primario l’eliminazione della tosse.

Qing Fei Pai Du Tang Formula Composition

Di seguito sono riportate le 21 erbe della formula ufficiale completa COVID-19 approvata dallo Stato, compresa la quantità di erbe nel decotto:

• Ma Huang (Ephedra stem) 9g

• Zhi Gan Cao (Prepared Chinese licorice root) 6g

• Ku Xing Ren (Apricot seed) 9g

• Shi Gao (Gypsum) 15-30g

• Gui Zhi (Cassia twig) 9g

• Ze Xie (Asian water plantain rhizome) 9g

• Zhu Ling (Zhu ling sclerotium) 9g

• Bai Zhu (bai-zhu atractylodes rhizome) 9g

• Fu Ling (Poria sclerotium) 15g

• Chai Hu (Bupleurum root) 16g

• Huang Qin (Barbed skullcap root) 6g

• Jiang Ban Xia (Pinellia rhizome cured with ginger) 9g

• Zi Wan (Tartarian aster root) 9g

• Sheng Jiang (Fresh ginger rhizome) 9g

• Kuan Dong Hua (Coltsfoot flower bud) 9g

• She Gan (Belamcanda rhizome) 9g

• Xi Xin (Chinese wild ginger root & rhizome) 6g

• Shan Yao (Chinese yam rhizome) 12g

• Zhi Shi (Bitter orange immature fruit) 6g

• Chen Pi (Tangerine dried rind) 6g

• Huo Xiang (Chinese giant hyssop aerial part

RICERCA RECENTE

Recentemente grazie alla presenza di una delegazione di medici cinesi della provincia di FUJAN siamo venuti a conoscenza di una composizione di erbe usata durante il picco del coronavirus in Cina negli ospedali pubblici insieme alla medicina classica.

Alcuni dei prodotti suggeriti non possono essere somministrati In Italia e grazie alla consulenza dei nostri amici ed esperti di medicina cinese come Lucio Sotte e Massimo Muccioli si è arrivati a formulare un prodotto che possiede delle qualità estremamente opportune al coronavirus che si trova nella nostra realtà nazionale.

Per fare un esempio di biodiversità in Italia sono spesso presenti come sintomi l’anosmia e ageusia assenti in altre realtà internazionali.

L’ auspicio è rendere ben presto questa formula gestibile da medici che la potranno prescrivere laddove venga resa ben presto fruibile e prescrivibile.

Huo Xiang藿香(Herba Pogostemonis) 6g  5%

Chai Hu柴胡(Radix Bupleuri) 6g   5%

Qian hu Peucedanum praeruptprum 9g   7,5%

Huang Qin黄芩(Radix Scutellariae) 12g    10%

Jin Yin Hua银花(Flos Lonicerae Japonicae) 12g     10%

Lian Qiao连翘(Fructus Forsythiae) 12g    10%

Xuan shen Scrophularia nigpoensis 15    15%

Huang Qi生黄芪(Radix Astragali) 12g    12,5%

Bai Zhu Radi Atractylodis 9    7,5%

Fang Feng Radix Ledebouriellae 9   7,5%

Chen Pi陳皮(Pericarpium Citri Reticulatae) 6g   5%

Gan Cao Glycyrrhiza Uralensis 6     5%

Dosaggi in estratto secco: 5g al mattino come prevenzione; ai primi sintomi aumentare la dose a 5g al mattino e 5g a mezzogiorno.

Dosaggi in capsule: 2 cps da 500mg almeno tre volte al giorno è accettabile come sola prevenzione. Ai primi sintomi almeno 3 cps tre volte al giorno.

A tutto questo va aggiunto come valore ulteriore la dote innata dell’empatia che per un operatore sanitario diviene uno strumento di grande ausilio all’atto di opporsi a questo grande trauma che ferisce corpo e anima.

di Franco Cracolici

 

L’omaggio in Sala d’Arme a dieci tra privaticittadini eassociazioni che donano il proprio tempo alla città

Firenze, 2 dicembre 2019 - Il tempo è una risorsa preziosa e limitata, ma alcune persone rinunciano a un p' del proprio tempo per regalarlo agli altri.  E proprio perché chi sceglie di donare un po’ di sé e della propria giornata al prossimo merita  di veder riconosciuto il proprio impegno, il Comune di Firenze oggi ha organizzato a Palazzo Vecchio la ‘Festa del dono’, una serata per ascoltare dalla viva voce dei protagonisti, dieci storie di donne, uomini, associazioni, privati cittadini che donano il proprio tempo alla città con altruismo e umanità...

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Articolo pubblicato su La Nazione 

 

A partire dalla Toscana si sta diffondendo sempre di più anche nel nostro Paese la Medicina Integrata, che utilizza diverse conoscenze, tecniche, saperi ed esperienze che concorrono alla diagnosi e al trattamento di patologie. Ne abbiamo parlato con il dottor Franco Cracolici, medico agopuntore.

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Lo Sloan Kettering cancer center di New York è uno degli ospedali più noti al mondo nel campo della cura al cancro. Ormai da molti anni ha introdotto l'utilizzo delle medicine complementari, in particolare l'agopuntura, come supporto per i pazienti in cura. Vengono considerate metodiche da affiancare alla chirurgia e ai trattamenti farmacologici, talvolta proprio per attutire gli effetti collaterali. Di recente è stato siglato un accordo, promosso dal centro pubblico di medicina complementare integrata Fior di Prugna, tra l'azienda sanitaria Toscana Centro, l'Ispro, l'istituto oncologico toscano, con l'ospedale statunitense. L'obiettivo è quello di fare una ricerca scientifica sull'agopuntura nelle caldane oncologiche e anche di mettere in comune esperienze, linee guida dei trattamenti e magari anche dare vita a scambi tra professionisti. L'accordo sarà messo in atto da un comitato tecnico scientifico del quale fanno parte tra l'altro Sonia Baccetti del Fior di Prugna e Franco Cracolici della Scuola di agopuntura di Firenze, e Massimo Bonucci della Associazione nazionale per la ricerca sulla oncologia integrata.

La Toscana ha una antica tradizione di queste medicine, in particolare agopuntura, fitoterapia e omeopatia. Le ultime due nel progetto non saranno coinvolte anche se sono ampiamente utilizzate nel sistema pubblico toscano, tanto che in una struttura ospedaliera pubblica come Pitigliano si fa l'omeopatia. Anche per questo nel recente bando per la ricerca pubblica fatto dalla Regione si è previsto uno stanziamento di un milione di euro proprio per progetti di medicina complementare in oncologia.

Ci sono alcune applicazioni sulle quale esiste una letteratura scientifica, ad esempio sull'utilizzo dell'agopuntura per ridurre la nausea delle persone che fanno la chemioterapia. L'intenzione, comunque, è sempre quella di affiancare i trattamenti "ufficiali" validati scientificamente per aiutare i pazienti a sopportare meglio le terapie, ad esempio quelle antidolorifiche. Lo Sloan Kettering è stato uno dei precursori in questo senso nel mondo e già da tempo alcuni professionisti toscani avevano contatti con i colleghi di New York. Si è così studiata una ipotesi di accordo, che costerà circa 500 mila euro, soprattutto per fare il trial clinico randomizzato e controllato su 744 donne coinvolgendo l'Università di Firenze e i dipartimenti oncologici. - mi.bo.