"Medina Naturale" Rivista 19/12/2014 - Link Intervista
Dottor Cracolici, quando e perché ha iniziato ad occuparsi di agopuntura?
Scuola di Agopuntura Tradizionale della Città di Firenze è nata nel 1980 da un’idea di mio padre che già dal 1970 praticava questa disciplina nel suo ambulatorio. Inizialmente lo affiancavo, in seguito ne sono diventato il direttore.
In che cosa consiste e come agisce l’agopuntura?
Vi sono due approcci per spiegare il funzionamento dell’agopuntura; uno mediato dalla medicina allopatica, che la studia da oramai più di 30 anni e ne ha descritto le evidenze che fanno parte del contributo conoscitivo che ogni medico, sia agopuntore che non, dovrebbe conoscere: PubMed, infatti, indica 16.412 studi sull’agopuntura. L’altra visione dell’agopuntura è quella tradizionale cinese che individua i meridiani, le vie dell’energia, dove circolano le tipologie energetiche del corpo (energia alimentare, respiratoria, ereditaria). In realtà è una visione molto moderna, poiché contempla quella facoltà funzionale di organi e visceri per cui prima di arrivare ad una patologia organica conclamata si possono percepire quei determinati segnali degli organi a grande distanza dalla loro sede preferenziale. Si possono quindi scoprire grandi verità, ad esempio sul fegato, osservando l’unghia dell’alluce oppure si può individuare un deficit renale dalle funzioni dell’orecchio, o si può percepire un problema intestinale con l’insorgenza di una epicondilite.
Ci sono differenze tra l’agopuntura utilizzata in Cina e quella occidentale? Quali possibilità offre l’agopuntura ai malati occidentali?
Esistono differenze tra l’agopuntura praticata in Cina e quella occidentale, che derivano da una doppia serie di particolarità. In Cina si tramanda l’arte della manualità per cui l’immissione degli aghi è un gesto spontaneo e talvolta stupefacente. In occidente, invece, si è avuto un accesso ai testi antichi soprattutto negli ultimi 30 anni in modo più libero rispetto a molti studenti cinesi. I nostri agopuntori hanno avuto accesso a più nozioni grazie, soprattutto, all’agopuntura praticata in Francia che ha come capostipite il grande clinico J. Cloquet.
Quali sono i disturbi che si curano più frequentemente con l’agopuntura?
È difficile escludere determinate patologie, possiamo però citare il grande campo delle lombalgie che vede in Inghilterra l’agopuntura al primo posto come intervento acuto e cronico; sicuramente tutto il vasto campo del dolore osteoarticolare, emicranie e cefalee, ma ancora più interessante è il fatto che un sempre maggior numero di pazienti, si avvalgano dell’agopuntura per contrastare gli effetti della chemioterapia in oncologia, oppure l’agopuntura contro il dolore nel travaglio o nella fecondazione assistita.
L’agopuntura potrebbe potenzialmente curare tutte le patologie, oppure ci sono dei limiti?
Vi sono due tipi di limiti in agopuntura: il primo è dato dal fatto che parte delle patologie necessitano di un approccio allopatico o chirurgico. Il secondo, è la necessità di un tempo congruo per ottenere risultati efficaci.
Che attività svolge la Scuola di Agopuntura Tradizionale della Città di Firenze? Come si è evoluta?
Oggi i corsi che la Scuola offre sono numerosi e sono accreditati dalla regione Toscana che può vantare un servizio sanitario con 104 ambulatori pubblici di agopuntura, omeopatia e fitoterapia. I corsi comprendono quello classico di agopuntura sia umana che veterinaria, i corsi sui microsistemi di medicina cinese e del massaggio tuina.
Lei ha parlato di un corso di agopuntura veterinaria, di che cosa si tratta e quali le differenze con quella umana?
Per prima in Italia nel 2000 la nostra Scuola ha proposto un corso di agopuntura veterinaria. Per quanto riguarda le differenze, nel linguaggio animale, la difficoltà di inserimento dell’ago e la componente emotiva del rapporto uomo-animale sono i maggiori ostacoli da superare da parte del veterinario.
Agopuntura e “medicina ufficiale” possono convivere?
Devono convivere e allearsi con regole nuove e rispetto reciproco.
Sfide per il futuro?
Individuo tre sfide. La prima, stimolare la ricerca e il confronto con i mezzi e con la metodica basata sulle evidenze, la seconda, per quello che riguarda l’agopuntura, che un modulo informativo come proposto da sempre dalla federazione (Fisa) debba essere incluso all’interno dell’iter di formazione dello studente in medicina e, la terza, è che si cominci ad allargare il concetto di medicina a una semeiotica integrata, a una terapia integrativa, e a un rapporto con il paziente che non sia monodirezionale ma che veda un’interattività fatta di confronti, incontri, approfondimenti su tutte quelle pratiche fondamentali come le discipline bionaturali.