Nell'attesa di una normativa, Asl e regioni si muovono in ordine sparso. L'Ami: "In Italia una specializzazione non esiste, quindi nel pubblico può essere praticata solo da specialisti in altre discipline o anestesisti"

 

Sempre più presente, ma ancora in attesa di un riconoscimento ufficiale: è questo il destino dell'agopuntura nelle strutture sanitarie pubbliche. Se ne parla in occasione della chiusura del corso di perfezionamento sull'agopuntura in Neurologia dell'Università di Siena, promosso da Ami (Associazione Agopuntura Medica Integrata), che ha colto l'occasione per lanciare il primo censimento delle strutture pubbliche di agopuntura in Italia.

 

Articolo pubblicato su Repubblica - Continua a leggere